Missione, un dono unico (da Gentes, 09-10/2008)
Missione, il fiore nel deserto
Le due edizioni di campi estivi promossi dalla Lms hanno certamente svolto un ruolo molto importante nell’avvicinare queste realtà, nell’aprire alla chiesa locale spazi d’intervento fino a poco fa ritenuti impossibili. In questo deserto di relazioni tra Stato e Chiesa è spuntato questo fiore di speranza che è la comunità giovanile di Cardenas. Dal prossimo anno, hanno espresso il desiderio di chiamarsi come noi: Lega Missionaria Studenti – Cardenas!
Vera protagonista dunque del campo Lms, seme di futuro per una comunità che, a dispetto di tutte le ristrettezze e diffidenze a lungo nutrite, dà segni di vivace fertilità. È il regalo più bello che ci potessero fare, un dono che supera immensamente il nostro impegno nei loro confronti. Un dono di Dio, che forse benedice in questo modo un campo che, fin dalla sua prima edizione, ha voluto porre come prioritaria l’evangelizzazione anche sulla stessa promozione umana.
Le attività svolte dicono cosa è stato fatto: aiuti nell’ospedale, nel centro diurno di fisioterapia infantile, negli asili per anziani; sostegno alle molteplici opere di carità svolte dalle suore di Madre Teresa; missione nei villaggi rurali nel tentativo di rivitalizzare e impiantare nuove comunità. Il cosa è documentato anche dalle centinaia di foto che i nostri volontari hanno scattato. Il come però difficilmente si lascia catturare dagli scatti della fotocamera…
E in questo, il contributo della nascente comunità è stato decisivo. Come in tante altre
circostanze, noi abbiamo appreso più che dato e, men che meno, insegnato. Abbiamo imparato che missione è innanzi tutto condividere ciò che si è. Chi, svolgendo un servizio, rimanesse distaccato, rinchiuso nel suo mondo, nelle sue sicurezze e nei propri schemi di divertimento, potrebbe anche dare prestazioni pregevoli, ma alla fine non lascerebbe molto, perché non s’incide nelle coscienze, non si generano processi realmente creativi, perché con la gente del posto non si è realmente condiviso. Gli errori del colonialismo si possono ripetere: spetta a noi stare ben attenti, per quanto possibile, a evitarli.
Abbiamo ancora imparato che, nella logica del Regno, vale molto più perdere tempo con
i piccoli e i poveri piuttosto che con le persone che contano, che hanno accesso a internet e al mercato libero. Abbiamo imparato che, lì dove lo sforzo umano di organizzare, coordinare, animare cozza con limiti di ogni tipo, inizia il lavoro nascosto ed efficace dello Spirito, che anche dalle pietre sa suscitare figli di Dio. Abbiamo imparato che l’esperienza non può finire con l’ultimo giorno del campo ed esaurirsi con qualche intenzione di preghiera a Messa o con qualche sporadica telefonata o cartolina postale.
La missione dei campi Lms
La missione, quando è vissuta con autenticità, cambia il cuore ed esige una riposta che coinvolge tutta la vita. Coinvolgersi quindi a Cuba così come ci siamo coinvolti animo e corpo in Bosnia, Romania e Perù. E Cuba, la sua società e la sua Chiesa reclamano il nostro costante impegno. Mentre scriviamo, infatti, ci giungono notizie raccapriccianti circa gli effetti devastanti del passaggio degli uragani di fine agosto. Il gruppo della Lms aveva fatto appena a tempo a partire, che s’è scatenato un vero un inferno di venti, piogge, trombe d’aria. Si calcola che siano oltre 300mila le case gravemente danneggiate, con oltre un milione di persone senza una dimora propria. Una realtà che interpella la comunità internazionale, che enfatizza l’assurdità degli embarghi, che spinge anche noi a moltiplicare le iniziative di solidarietà, specie nel settore sanitario.
Anche in questa condizione di emergenza e di sofferenza, tuttavia, noi guardiamo al popolo cubano con ammirazione e speranza. La cultura della solidarietà è così radicata in esso, che anche nella prova più dura il popolo cubano sa insegnare un po’ a tutti, certamente ai paesi più industrializzati e più ricchi di comfort, come venire a capo di situazioni estreme. Una lezione che in genere i poveri danno ai più ricchi e che per noi, attori di un gemellaggio che vuole definirsi missionario, non smetterà nel futuro prossimo e remoto di dare il suo frutto.
Scarica il numero Il dono della missione di Gentes 09-10/2008
Sommario
EDITORIALE
Il fiore nel deserto, di Massimo Nevola sj
VITA LEGA
Bosnia
- Nuovo Selo, uno specchio in cui guardare il (nostro) mondo negli occhi, di Raffaele Magrone
- Pensieri di un uomo disorientato, di Cristiano Basso
- E ritorno in Bosnia… , di Mimmo Auriemma
Perù
- Guardare al Perù con occhi diversi, di Francesca Calliari
- Taquila: il collegio si rinnova, di Gabriele Agliardi
- Un puntino fra campagna e oceano, di Guido Neidhofer
Romania
- 10 anni di Sighetu Marmatiei, la nostra seconda casa… , di Luca Capurro
- Pensare, e ripensare, alle case-famiglia, di Francesco Salustri
- In missione a Sighet: non si cambia il mondo ma si dona il cuore, di Rita Schembri
- Lasciateci sognare, di Elena
- Il sogno della bimba rom: “Mi porto il mare a casa”
MISSIONE E SOCIETA’
Il campo dei miracoli, di Leonardo Becchetti