San Francesco Saverio (Gentes 07-08/2006)
San Francesco Saverio: Missione e inculturazione
Cinque secoli fa, il giorno 7 del mese di aprile del 1506, nasceva in Navarra Francesco Saverio. Nel 1525, Francesco Saverio si reca a studiare a Parigi, e proprio in questa sede incontrerà Ignazio di Loyola, che riuscirà a conquistarlo al servizio di Dio: insieme ad altri compagni, daranno vita alla Compagnia di Gesù. L’aspetto missionario è quello che da subito caratterizzò la vita dei primi gesuiti, e proprio Francesco Saverio ne diverrà il maggior testimone, tanto da essere proclamato patrono universale delle missioni da Pio XI nel 1927. Sono molti gli aspetti che colpiscono di Francesco Saverio: l’entusiasmo e la trasparenza dei suoi criteri e valori, la generosità e la gioia con cui si applica nella vita missionaria, l’entusiasmo con cui predicò il Vangelo.
Francesco Saverio, animato dal grande desiderio di aprire vie nuove al Vangelo, partirà, all’età di 35 anni, per portare l’annuncio del Vangelo, annuncio di libertà, in India, in Giappone, e si fermerà alle porte della Cina. In ogni paese che visitava, Francesco Saverio non si limitava ad annunciare il Vangelo, ma si inseriva nella storia di ogni popolo che incontrava, condividendone la vita, i bisogni, i problemi dei più piccoli, imitando in questo il Signore Gesù. Questo esempio significa per noi continuare un percorso storico che non ha ancora, e probabilmente non avrà mai, compimento.
Francesco Saverio: l’annuncio della fede
Francesco è nato a Javier, in Navarra2, il 7 aprile 1506. È il quinto e ultimo figlio di una famiglia cattolica, praticante fervente. La posizione influente del padre e dei fratelli maggiori lo coinvolge nei conflitti e nelle guerre che in quel periodo si svolgono nella regione. Come membro del clero di Pamplona, città principale della Navarra dove Ignazio stesso sarà gravemente ferito nel 1521, Francesco parte per studiare a Parigi: ha 19 anni. Ottiene con successo i titoli desiderati, insegna filosofia e si prepara a esercitare l’onorevole carica di canonico di Pamplona. Lo attendono là una vita si- cura e confortevole, e la considerazione, proprio vicino alla sua terra natale. Tuttavia la sua vita sarà sconvolta: all’inizio dall’amicizia profonda con Pietro Favre, con cui divide la camera a Parigi; e soprattutto dall’arrivo di Ignazio, dalle loro frequenti discussioni e dal loro lavoro comune. Molti anni più tardi Save- rio si ricorderà di questa frase del Vangelo, udita nel 1533, e che l’ha legato definitivamente al progetto di Ignazio: «A che cosa serve all’uomo guadagnare l’universo, se perde la sua anima?». A partire da quel momento, Francesco prende il suo posto nella futura Compagnia di Gesù, allora in germe: voti di Montmartre a Parigi nel 1534, Esercizi Spirituali, ordinazione sacerdotale a Venezia nel 1537, poi lavoro pastorale a Bologna. La vita è difficile per lui in questa città, ma opera con dedizione e generosità, s’investe nella catechesi e nella predicazione, nell’ascolto e nel servizio dei poveri e dei malati. Anche lui soffre malattia e povertà. Come per gli altri compagni, questa missione gli dà un’esperienza che non c’è nei libri. Percepisce meglio i bisogni reali della gente.
Sommario
EDITORIALE
Francesco Saverio: missione e inculturazione, di Claudio Rajola sj
STUDIO
- L’annuncio della Fede: Francesco Saverio, di Pascual Cebollada sj
- Schede su San Francesco Saverio, di Claudio Rajola sj
- Francesco Saverio e l’India, di Délio de Mendonça sj
- Il sogno di Saverio a Tokio, di William Currie sj
- Alessandro Valignano (1539-1606), “visitatore in Oriente”, di M. Antoni J. Üçeler sj
MISSIONE E SOCIETÁ
Un’altra politica è possibile, della rivista Negrizia