24 Novembre 2024
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Elezioni 25 settembre 2022: un voto per un Paese solidale e migliore

La campagna elettorale è un momento di confronto su tanti temi, spesso troppo “urlato” e poco “pensato”

Davanti alle drammatiche urgenze del momento dobbiamo mettere in discussione le nostre scelte tradizionali, le vecchie appartenenze, l’attrazione e la simpatia verso le leadership. Facciamo discernimento sul voto: informiamoci per bene, confrontiamo le proposte dei programmi, ricordiamo quanto fatto e detto nel passato, conosciamo le storie dei candidati e ascoltiamo le loro parole.

Gli argomenti su cui riflettere sono infiniti: dalle riforme istituzionali a quelle economiche, dai temi sociali e dei diritti alla politica internazionale

Qui abbiamo voluto scegliere nove punti specifici, che aiutino il nostro discernimento sul voto del 25 settembre, tralasciandone altri molto importanti, come per esempio quelli legati alla c.d. “economia di Francesco”. Vediamo cosa propongono su questi nove punti le forze politiche in campo, e se indicano scelte chiare: le risposte che arriveranno serviranno a orientare meglio il voto dei Cattolici e di quanti sono sensibili a questi temi.

1: cura dell’interesse generale

Per prima cosa in questo momento di grande difficoltà per il nostro Paese e per la politica tutti accolgano le parole del card. Zuppi: la politica faccia scelte non opportunistiche e miri alla cura dell’interesse generale, condividendo ciò che è indispensabile per il bene di tutti, nessuno escluso. Occorre ritrovare uno spirito di servizio alla comunità e rispondere alla domanda di futuro dei poveri, dei giovani, di tutti noi.

2: difesa del sistema democratico e dei valori costituzionali

Bisogna difendere il nostro sistema democratico e i valori della Costituzione repubblicana. Quindi ampliare gli spazi di partecipazione, favorendo e valorizzando tutte le formazioni sociali, a cominciare dall’associazionismo religioso e laico.

3: integrazione europea

È indiscutibile perseguire con decisione il processo di integrazione europea, lavorando nelle e con le diverse istituzioni comunitarie. Solo così si possono ottenere quelle decisioni di politica economica che permettano di fronteggiare le storture del capitalismo e della finanza globale, tutelare i diritti del lavoro e dell’impresa, fronteggiare tutto ciò che crea diseguaglianze tra i popoli. Solo istituzioni comunitarie forti e democraticamente elette possono permettere all’Italia di portare regole nuove e forti nei processi di competizione globale.

4: processo di pace in Ucraina

La prossima maggioranza di governo deve lavorare per la pace in Ucraina. Appare evidente che quanto fatto finora non ha funzionato né per arrivare a una tregua militare né per indebolire l’economia della Russia. Occorre un’iniziativa immediata dell’Europa, dei suoi leader, del prossimo Presidente del consiglio italiano, per fermare l’aggressione russa e portare tutti gli attori a un tavolo negoziale, eliminando ogni strumentalizziamone retorica della resistenza ucraina da parte delle altre potenze internazionali. Il prossimo governo dovrà raccogliere gli incessanti appelli di Papa Francesco.

5: immigrazione

Vogliamo sentire parole chiare sull’immigrazione, almeno in sei direzioni:

  • chi è in mare e in pericolo di vita va salvato, senza discussioni e strumentalizzazioni;
  • vanno subito rivisti i meccanismi delle quote e dei flussi per accedere legalmente in Italia (anche a supporto delle crescenti richieste delle aziende);
  • serve un nuovo accordo con la Libia che assicuri la presenza di organismi internazionali nei campi profughi di quel Paese;
  • occorre un impegno perché vi siano risorse nella prossima legge di bilancio che garantiscano una dignitosa sistemazione ai rifugiati nei diversi centri di raccolta e la velocizzazione di tutte le pratiche burocratiche per il riconoscimento dei diversi status;
  • bisogna approvare subito la legge sulla cittadinanza, almeno nella versione dello jus scholae;
  • la materia dell’immigrazione va tolta alla competenza del Ministero degli interni, che ne ha oggi la sostanziale esclusiva, perché un’ordinata migrazione è tema di crescita culturale, economica e civile, non tanto (o non solo) di ordine pubblico.
6: disagio e devianza sociale

Serve un impegno all’aumento della spesa sociale a favore delle strutture (in particolare pubbliche) che lavorano sul disagio e la devianza sociale. Occorrono maggiori fondi vincolati in dotazione ai comuni, coordinare risposta sanitarie e risposta sociale, monitorare la qualità dei diversi servizi.

7: giustizia

Lavorare per una riforma della giustizia che acceleri i tempi di tutti i processi, dando certezza del diritto ai cittadini. Vi sia una parallela attenzione alla riforma del sistema carcerario, per una reale attuazione del principio costituzionale della pena come recupero del reo, e quindi conseguentemente abolire l’ergastolo.

8: lavoro

Creare lavoro, favorire le imprese che lo fanno, investire nella formazione a tutti i diversi livelli, sostenere chi resta fuori dal circuito occupazionale con misure di inclusione (reddito, servizi, formazione…). Realizzare la riforma degli enti e dei processi di collocamento dei lavoratori.

9: famiglia e maternità

Misure per accogliere la vita e combattere la denatalità: sostenere la maternità con servizi per la donna e per la famiglia e con reti di solidarietà; tutelare la scelta di maternità delle donne che lavorano (dipendenti e professioniste), rivedere il sistema fiscale e rinforzare gli istituiti di welfare contrattuale a favore delle famiglie numerose.

Su tutti questi punti andrà concentrata una parte crescente di spesa pubblica sia dei diversi fondi europei sia mediante la fiscalità nazionale.

Possiamo diventare il Paese solidale e migliore a cui, nel solco della dottrina sociale della Chiesa, ci chiama l’enciclica di papa Francesco Fratelli tutti.

Romolo Guasco
Presidente CVX in Italia

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