24 Novembre 2024
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Convegno della Cvx di Palermo: spiritualità femminile ai tempi di Ignazio di Loyola

DI ANGELA CARUSO

“Ignazio di Loyola e le donne”: questo il titolo del XXXII Convegno di Spiritualità Ignaziana organizzato dalla Cvx di Palermo lo scorso ottobre, presso l’Istituto di Formazione Politica “Pedro Arrupe”. Relatrice Chiara Selvatici, del Centro Ignaziano di Spiritualità (Cis) di Roma.

Convegno "Ignazio di Loyola e le donne" organizzato da Cvx Palermo | Chiara Selvatici, Angela Caruso e Stefano Perlongo
Chiara Selvatici, Angela Caruso e Stefano Perlongo
Alla fine di ciascuna relazione, l’assemblea si è suddivisa in tre gruppi di lavoro, che si sono interrogati su quesiti e piste di riflessione suggerite dalla relatrice

La prima relazione, “Uno sguardo sulla storia: il rapporto di Ignazio con Nostra Signora e con le donne del suo tempo”, ha avuto appunto un taglio storico-biografico, con la contestualizzazione nel ’500 del cavaliere Ignigo, nobile di nascita, legato a consuetudini, mentalità e costumi propri del suo tempo.

La relatrice ha precisato che il rapporto tra Ignazio e le donne trova il suo fondamento sullo specialissimo rapporto di devozione filiale nei confronti di Maria, Mediatrice, Porta e Parte della Grazia divina, sempre presente nella vita di Ignazio. Questo rispetto amoroso verso la Madre di Dio, e Madre nostra, sottende e impregna il rapporto con ogni donna con cui Ignazio si relaziona e si relazionerà sino alla fine della sua esistenza.

I primi contatti significativi, spirituali e di carità, cominciano a Manresa, per continuare, poi, a Barcellona, ad Alcalà, a Parigi, ad Azpeitia, fino a Roma. Ignazio tenta anche una riforma di alcuni monasteri femminili, ma incontrerà difficoltà e resistenze, e desisterà presto.

A Roma, “insudiciata dalla corruzione della prostituzione”, avrà a cuore la condizione delle prostitute, per le quali crea la Casa di Santa Marta. Avrà cura di elaborarne lo Statuto, di ricondurre le sposate alla vita coniugale e di lasciare le non sposate libere di scegliere uno stato.

Possediamo 139 lettere inviate a donne e/o da loro ricevute: nobili, benefattrici, figlie spirituali, mamme di gesuiti, donne oppresse e angosciate dal dolore, lettere che possono essere considerate come una storia dell’apostolato presso le donne.

Secondo tema

“Uno sguardo sull’attualità: la Compagnia di Gesù e la spiritualità ignaziana”, con attenzione particolare alle “caratteristiche femminili” della spiritualità, è il tema del secondo approfondimento che la relatrice ha magistralmente trattato, cucendo il legame tra Ignazio, la sua spiritualità e la Compagnia di ieri e di oggi. La stessa Compagnia che deve essere in grado di leggere il presente della condizione femminile, analizzarla, promuoverla e proiettarla nel futuro.

A tal fine viene precisato che il 9 marzo del 2021 il Superiore Generale della Compagnia di Gesù, padre Arturo Sosa S.I., ha istituito una commissione di dieci persone (sei donne, tre gesuiti e un laico) per esaminare il ruolo e la responsabilità delle donne nella Compagnia, nelle sue opere e attività. Il mandato, che scadrà nel marzo del 2024, dovrà tener conto del Decreto 14 della 34a Congregazione Generale, tenutasi nel 1995, e dovrà aggiornarlo alla luce dei cambiamenti avvenuti da allora a oggi. Ciò perché sono moltissime le donne coinvolte non solo in numerose attività sociali della Compagnia, ma anche in servizi prettamente spirituali. In particolare: nella conduzione di corsi Evo, nella preparazione di ritiri, conferenze, corsi di approfondimento tematico, come accompagnatori spirituali e nell’insegnamento del catechismo. In percentuale, il coinvolgimento delle donne rappresenta i due terzi dell’impegno complessivo (tra uomini e donne).

Ragioni dell’amore di tante donne per Sant’Ignazio

La messa a fuoco di certi aspetti della figura di Ignazio, fatta dalla relatrice, aiuta a trovare le ragioni dell’amore che per lui e per la sua spiritualità hanno avuto e hanno tante donne innamorate del Santo. L’individuazione delle ragioni di questo amore e di questa appartenenza spiega i tanti motivi che le legano, oggi, alla Compagnia di Gesù e le inducono a collaborare e assumere servizi per suo conto.

Il motivo primo sta proprio nella persona di Ignazio, nelle sue vere caratteristiche temperamentali e spirituali. Averle evidenziate rivela e risolve tante incomprensioni, contraddizioni e stereotipi che avvolgono la sua figura. Alcune di queste più diffuse sono state smontate appunto nel corso delle relazioni: Ignazio misogino, Ignazio duro e severo cavaliere, Ignazio rigido e implacabile nella disciplina e nel metodo, Ignazio intransigente e inflessibile nelle decisioni.

Ecco, invece, che Ignazio non è misogino, ma padre amorevole, tenero, delicato e affettuoso verso tutte le donne, quelle dell’alta società come le povere, infelici e disgraziate, e per tutte loro si adopera. Come Gesù, egli si circonda di donne che restano folgorate dal suo modo di vivere e di pregare: appare un “pazzo d’amore per Gesù”.

Il Santo rivela in molte circostanze una sensibilità più femminile che maschile: è dolce, si commuove e versa abbondanti lacrime, come rivela la lettura del Diario spirituale

Egli è un cavaliere al servizio di tutte le donne: delle deboli, fragili, indifese e bastonate dalla vita, che hanno bisogno di lui, così come anche delle donne altolocate e benefattrici, verso le quali è e sarà eternamente riconoscente, loro che l’hanno sempre trattato maternamente e amorevolmente.

Ignazio manifesta il grande equilibrio interiore di un cuore unificato, in cui emerge maggiormente la sua parte femminile. Significativa la precisazione, al n.10 dell’Autobiografia, dell’effetto che ha su di lui la prima visione di Maria con il Bambino, visione che lo porta a vivere, da allora in poi, la castità.

Vuole insegnare e trasmettere ordine, dare metodo e disciplina alle singole, alle comunità e ai monasteri, con purezza d’animo e d’intenti, onestà e prudenza. Sa che bisogna essere attenti e riservati nei rapporti con le donne ed esorta i confratelli a essere prudenti e a non dare adito a pettegolezzi.

Ignazio sa discernere alla luce dello Spirito per la maggior gloria di Dio ed è da qui che nascono i suoi consigli

Lui sa prendere decisioni con fermezza, finché non gli sia consentito, finché non sia obbligato e costretto da ragioni superiori, come nel caso della principessa Giovanna d’Austria, figlia di Carlo V, reggente di Spagna, che chiese di essere ammessa nella Compagnia. La richiesta fu accolta, l’unica in assoluto, su decisione di una commissione interna: motivi di prudenza politica portarono all’accettazione, pur con opportune cautele. Quest’unico caso non distoglierà Ignazio dalla decisione di non ammettere mai più donne nella Compagnia, proprio per il carattere del suo Ordine, fondato sull’obbedienza a qualunque missione e mobilità (condizioni impossibili per le donne di allora).

È un uomo che è nato e vissuto in un certo mondo che conosce bene e sa stare nel mondo con grande “indifferenza”, con libertà interiore e affettiva

Principesse reali, nobili di altissimo rango, dame dell’alta e media borghesia, religiose e monache in crisi o desiderose di progredire spiritualmente: è con un’ampia gamma di donne che deve rapportarsi e sa usare il registro giusto con ognuna di esse, adattandosi al livello, alle loro richieste e agli effettivi bisogni.

Che cosa lo guida? Il rispetto della persona e della dignità di tutte le donne, indistintamente.

È questo il motivo per cui, insieme alle donne altolocate, ci sono tante altre donne “pericolanti” o “perdute”, che cerca e privilegia, che affida e raccomanda alle altre donne che possono occuparsi di loro. A tal fine, dà vita a iniziative e fonda istituzioni che presto affida alla loro direzione.

Il Dio cristiano ha la tenerezza della madre, è un Dio-Madre che ama gratuitamente, senza interesse e senza misura come una madre.

Chiara Selvatici con Patrizia Rizzuto
La relatrice Chiara Selvatici con Patrizia Rizzuto

Esempio locale di questo legame appassionato a Ignazio e alla Compagnia è stata la testimonianza di Rosalba Patrizia Rizzuto che ha condiviso la sua personale e lunga esperienza esistenziale e spirituale, comune anche ad alcuni “amici nel Signore”, formati dall’indefessa dedizione di padre Giuseppe Ardiri S.I. L’amore per la figura di Ignazio e per sua spiritualità si è espressa, negli anni, in diversi servizi e apostolati della Parola e della cultura e soprattutto in quello degli Evo. Padre Ardiri è stato un figlio di Ignazio che, come lui, ha saputo trovare, scegliere e formare testimoni e moltiplicatori della spiritualità ignaziana, quasi tutte donne.

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