24 Novembre 2024
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Tratta delle donne (da Gentes, 03/2008)

tratta delle donne | cvxlms.itLa tratta delle donne, una schiavitù che non può lasciarci indifferenti

Sono migliaia le ragazze nigeriane sulle strade d’Italia. Le chiamano prostitute, ma bisognerebbe dire schiave. La tratta delle donne nigeriane per lo sfruttamento sessuale è diventato, dagli anni Ottanta in poi, un business da miliardi di dollari, fatto sulla pelle di ragazze giovanissime, cresciute in un contesto di miseria e degrado. Vengono ingannate da promesse fittizie, dal miraggio di un altrove fatto di benessere e felicità: finiscono col ritrovarsi su una strada, costrette a sopportare i peggiori abusi, sradicate in un Paese straniero, spesso clandestine, senza identità né dignità. Siamo andate sulle loro tracce, le abbiamo incontrate e abbiamo provato a raccontare le loro storie. Siamo andate nei luoghi da cui arrivano, Lagos e soprattuto Benin City, nell’Edo State.

Siamo andate sulle strade italiane, là dove sono costrette a vendere il proprio corpo, e nelle comunità di accoglienza, dove provano a ricostruirsi una vita. Per poi, eventualmente, scegliere di tornare a casa. Dal luglio 2007 anche a Benin City c’è una casa per accoglierle; un rifugio per chi vuol provare a ricominciare. Questo speciale sulla tratta delle donne – frutto di un reportage in Nigeria condotto la scorsa estate da chi scrive – vede coinvolte le le riviste aderenti alla Fesmi (Federazione stampa missionaria italiana) che intendono promuovere un’iniziativa di sensibilizzazione sulla realtà della tratta delle donne e sostenere l’opera di quanti operano per mettere fine al dramma delle donne in essa coinvolte.

Ju ju: le donne africane tra riti voudou, critianesimo e tratta delle donne schiave

Diffuso in molte parti dell’Africa occidentale, il voudou è uno dei modi, attraverso i quali la popolazione vive e interpreta la realtà visibile e invisibile in cui vive. Tra magia e stregoneria, riti di guarigione e riferimenti all’occulto, il voudou permea e condiziona la vita della gente. Tutti vi credono fermamente, anche molti cristiani, sollevando il problema di un’evangelizzazione superficiale, ma anche di un’istruzione non adeguata, che possa contrastare pregiudizi e superstizioni. Le ragazze vittime della tratta delle donne in Italia passano tutte attraverso un rito voudou, che chiamano ju ju. I loro racconti parlano di luoghi «sacri» dove viene chiesto loro di consegnare alcuni indumenti intimi e parti del loro corpo (unghie, capelli, peli pubici e delle ascelle) che vengono mischiati con fluidi corporei (normalmente alcune gocce di sangue mestruale).

Il babalau – lo stregone – esegue un rito, spesso facendo bere loro delle pozioni magiche, che danno potere e incutono paura. Devono giurare di non rivelare mai i nomi di coloro che le «aiuteranno» ad andare in Europa. Pena la cattiva sorte che si abbatterà su di loro e le loro famiglie. Il rito ju ju ha un grande potere sulle vittime della tratta delle donne, e rappresenta un forte vincolo, una catena psicologica, di cui i trafficanti si servono per controllare le ragazze, e che diventa una barriera difficilissima da superare per coloro che cercano di liberarle. L’utilizzo del ju ju serve in alcuni casi per confermare un contratto, che può avere anche una forma legale e che si concretizza in ritorsioni economiche sulla famiglia (in genere l’esproprio della casa). Nei pressi di Benin City esistono numerosi sanctuary (case del ju ju); uno dei più importanti è chiamato Adeswa House. Viene aperta due volte l’anno ed è il tempio di tutti gli dei. Le madame più potenti portano lì le loro ragazze per sottoporle ai riti e al giuramento.

Scarica il numero Tratta delle donne di Gentes 03/2008

Sommario

EDITORIALE

Passione e Risurrezione, di Massimo Nevola sj

STUDIO

Dossier tratta delle donne, di Anna Pozzi

MISSIONE E SOCIETÀ

Tchad. Le ragioni dell’odio e dell’oleodotto, di Angelo Tomassetti

Qaddura: “Israele scarceri Barhghouti. Non se ne pentirà”, di Maurizio Debanne

L’America Latina tra sviluppo economico e crecimiendo sin eàuidad, di Francesca R. Lenzi

III DI COPERTINA

La biblioteca di Gentes

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