24 Novembre 2024
Cristiani nel mondoDalle Comunità localiFocus

Da Palermo: l’eco di un Convegno in grado di ridurre le distanze

DI ALESSANDRA PERRICONE

Sono trascorsi quasi tre mesi dal nostro Convegno nazionale, un tempo che mi sembra dare la giusta distanza per una ri-considerazione lucida e serena.
La Cvx italiana riunita dopo la veglia al Duomo di Monreale
Non del tutto oggettiva però, dato che l’intenzione è fornire la specifica prospettiva della comunità ospitante, la Cvx Madonna della Strada e S. Alberto Hurtado di Palermo, di cui faccio parte.

Un nome lungo, il nostro, perché pensato per esprimere la realtà e il desiderio di un apostolato soprattutto sociale e del discernimento ignaziano inteso come stile di cammino. E, oltre alla figura di Maria che si fa trovare sulla strada di Ignazio, anche S. Alberto Hurtado, gesuita cileno, amante instancabile della vita attiva e servitore degli emarginati, rispondeva a quella esigenza.

Mi chiedo se, nell’immaginare prima e concretizzare poi il nostro contributo organizzativo al Convegno, questo nome che indica ciò che, certo con la grazia di Dio, vogliamo essere, sia in qualche modo emerso.

Una cultura antica e multiforme

Sicuramente abbiamo voluto mostrare, insieme al dono della sua natura, l’antica e multiforme cultura della città non disgiunta dalle sue tante ferite – né, peraltro, dalle relative cure che molti palermitani di buona volontà mettono in atto spesso in quanto cristiani – ma sempre incarnando, almeno ai nostri occhi, lo Spirito del Dio che si fa uomo.

Visita al giardino memoria di Capaci

L’abbiamo fatto sia durante il Convegno, con la processione silenziosa al Giardino della Memoria che ricorda la strage di Capaci o la testimonianza di Fra’ Mauro sul quartiere di Danisinni, sia preparando e accompagnando il vostro viaggio in Sicilia a partire da queste pagine. Un percorso segnato dai chiaroscuri della nostra terra che potrebbe aver richiamato contrasti a tutti familiari perché segnano anche il cammino di ognuno di noi.

Teatro Ienzi Palermo

Dai luoghi alle persone il processo di rimarginazione delle cicatrici, tema e tesi del Convegno, appare infatti molto simile. E allora ci auguriamo che sia proprio questo incrocio di cammini, questa visione di ogni vissuto, privato o pubblico che sia, come di una strada “che spunta” (ribaltando un’espressione siciliana che indica piuttosto un dato senza soluzioni) a fornire l’associazione tra il nome che ci siamo dati e il desiderio di contribuire.

La nostra comunità, in effetti, conosce bene l’importanza del tempo, più che dello spazio, tipica di qualunque processo, come ci ricorda spesso Papa Francesco, tanto per gli eventi che ne hanno plasmato il cammino fin qui, quanto per la presenza di tanti, e sempre attivi, testimoni di un lungo passato.

Anche in occasione del Convegno, c’è stato chi tra noi ha dato un contributo pratico e quindi certamente tangibile e chi ha invece donato l’immateriale – un sorriso, una preghiera solitaria, una partecipazione fugace – ma comunque di grande impatto. E, malgrado nelle nostre riunioni non manchi mai il confronto a volte anche acceso, ritrovarci compatti nel ruolo di padroni di casa si è rivelato la priorità che ci ha guidati fino a voi che, all’altro capo di questo filo invisibile, avete ascoltato e accolto Palermo senza pregiudizi né stereotipi ma anzi predisponendo e attuando ogni dettaglio, perché le differenze di ciascuna realtà comunitaria avessero lo spazio che meritano all’interno di una condivisone plurale, tanto a tratti difficile quanto ricca di verità e bellezza.

Riunione Cvx Palermo

Insomma, occupare per una volta la posizione di chi accoglie, stanziale e dunque diversa da quella a cui siamo abituati come Cvx locale, ha comportato uno sforzo di unione e di distribuzione dei compiti che, facendo leva sul senso di affettuosa responsabilità verso i nostri compagni della comunità nazionale, ha prodotto una partecipazione sentita e corale, capace di accorciare le distanze del cuore e della geografia.

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