50ª EDIZIONE DELLE SETTIMANE SOCIALI DEI CATTOLICI IN ITALIA
DI MASSIMO GNEZDA*
In una tovaglia la sintesi della prima giornata
È iniziata mercoledì 3 luglio a Trieste la 50ª edizione delle Settimane sociali dei cattolici in Italia, con l’intervento del Presidente della Repubblica, preceduto da quello del presidente della Cei, il cardinale Matteo Zuppi. Due riflessioni di grande respiro che, forse, hanno trovato una sintesi nel saluto del vescovo della diocesi ospitante, Enrico Trevisi. Qui il reportage conclusivo.
Il vescovo di Trieste, nel suo intervento di benvenuto agli oltre mille delegati provenienti da tutte le diocesi d’Italia e dal mondo dell’associazionismo, ha ricordato un’attività svoltasi nelle scuole triestine di lingua italiana e di lingua slovena. Un progetto peer to peer per cui i ragazzi della secondaria di secondo grado spiegavano il da farsi a quelli della secondaria di primo grado e questi a quelli della scuola primaria.
Si trattava di cucire una tovaglia con pezzi di stoffa “significativi” di ogni partecipante: il resto di una tovaglia che aveva visto per anni seduta attorno al tavolo una famiglia, il resto di una maglietta sportiva, memoria di grandi vittorie, e così via… Dal coinvolgimento di oltre duemila studenti e un centinaio di insegnati è stata realizzata una tovaglia larga un metro e ottanta e lunga novanta metri.
Distesa lo scorso aprile in piazza Unità d’Italia, la tovaglia è stato così anche il luogo d’incontro e di convivialità di tutti gli studenti partecipanti al progetto, con le loro storie e i loro sogni condivisi Su questa gigantesca tovaglia, i giovani hanno inoltre depositato generi alimentari e altri generi di prima necessità, destinati alla “Casa dell’Amicizia”, il centro di solidarietà della Comunità di Sant’Egidio.
Con il richiamo a un progetto semplice eppure originale, mons. Trevisi ha reso efficace l’immagine di una democrazia compiuta, così come ricordato dal Presidente Mattarella e dal card. Zuppi, in cui ognuno può partecipare, ognuno può dare il proprio contributo e ognuno può confidare nell’azione dell’altro, senza disparità, diseguaglianze o discriminazioni di qualsivoglia natura. La democrazia può essere vista in questa tovaglia cucita assieme in un’intesa solidale e fra le generazioni.
Solo così la democrazia – lo ricordava il Capo dello Stato – può “avere un’anima”, senza la quale ogni sistema rispettoso delle libertà fondamentali può andare in crisi, può rischiare derive illiberali.
A questa democrazia compiuta, i cattolici in Italia, ancora una volta, sono chiamati a dare il loro contributo.
* Delegato della Cvx in Italia per la 50a edizione delle settimane sociali.